Liffo è un robot da cucina presentato nell’ambito della Milano Design Week e realizzato da Robomagister, una start up di Reggio Emilia fondata pochi anni fa dagli entusiasti Massimiliano Delsante e Stefano Pedrazzi, entrambi provenienti dal mondo dell’Information Technology. Quindi se da un lato ci sono la robotica, la meccanica, l’elettronica e anche l’Intelligenza Artificiale, dall’altro Liffo porta con sé già nel nome un afflato che affonda le radici nella tradizione, nell’italianità e nella buona cucina.

Cucina in autonomia
Ma la domanda che sorge spontanea è: che differenza c’è tra Liffo e un altro robot da cucina, tipo Bimby per capirci? Beh, il Bimby guida l’utente passo passo, ma ha bisogno di essere presidiato, e se non si esegue l’azione successiva richiesta, la cucinata non procede; Liffo invece lavora in totale autonomia, senza bisogno di supervisione: tutti gli ingredienti della ricetta vengono preparati prima (la cosiddetta linea), poi ogni ingrediente viene inserito in uno degli otto barattoli in acciaio presenti alla base di Liffo, si avvia e si torna da Liffo solo a preparazione ultimata, giusto al momento di servire la pietanza nei piatti.

Come funziona
Una volta preparata la linea degli ingredienti, al momento opportuno il barattolo contenente l’ingrediente richiesto “sale” in una sorta di piccolo ascensore e versa l’ingrediente nella pentola centrale in acciaio dalla capienza di 4 litri, dove viene inserito nella preparazione.
Gli ingredienti si possono pesare con la bilancia integrata, c’è anche un serbatoio per l’acqua da 1,5 litri. Tutto lavabile in lavastoviglie.

Conserva al fresco gli ingredienti per 24 ore
Una delle capacità più interessanti di Liffo è il sistema di raffrescamento integrato per la conservazione degli alimenti fino a 24 ore prima dell’inizio della cucinata: è possibile preparare la linea degli ingredienti e inserirli già nei barattoli per esempio il venerdì sera e poi far partire il programma di cottura il sabato sera, mentre il pomeriggio ci si svaga.
Tutto questo avviene anche tramite una app che dà l’opportunità di controllare a distanza il processo di cottura, sospendere o ritardare il processo di preparazione.

Liffo impara le nuove ricette
Altra funzionalità davvero innovativa è data dall’Intelligenza Artificiale, che “impara” ricette nuove per poi riproporle: l’utente che vuole replicare la ricetta del ragù della nonna, ovviamente non presente nel ricettario in dotazione, può tranquillamente inserire gli ingredienti come meglio preferisce, impostare la preparazione e via: Liffo riconosce gli ingredienti, memorizza la ricetta e la volta successiva è in grado di gestirla in autonomia, senza alcun input da parte dell’utente, che come al solito deve solo preparare la linea degli ingredienti. La “nuova” ricetta può diventare anch’essa patrimonio della community di Liffo, se lo si desidera.
Collaborazioni illustri e tradizione culinaria
Il concetto di autonomia di Liffo viene esaltato dall’utilizzo dei kit pre-dosati di Fratelli Desideri, quelle confezioni firmate dagli chef stellati con cui preparare i piatti gourmet più iconici: è solo in questo caso che Liffo libera al 100% il tempo dell’utente, che deve solo aprire gli ingredienti nella confezione, metterli nei recipienti e avviare la preparazione.
Liffo viene inoltre fornito con un ampio catalogo di ricette, interamente certificato da Accademia Gualtiero Marchesi, che ha concesso l’inserimento nel ricettario Liffo di 5 classici dello Chef Marchesi; anche Casa Artusi è presente in questo progetto, con la rivisitazione di alcune ricette tradizionali della cultura gastronomica italiana.
Prezzo per pochi
Le note dolenti di Liffo? Sicuramente le dimensioni, particolarmente impegnative con i suoi 50 centimetri di diametro, che lo rendono davvero ingombrante; e poi il prezzo: 2989 euro in vendita diretta a partire da settembre sul sito liffo.com, con possibilità di preordine sin da subito con un acconto di 250 euro. Un gadget di lusso.
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