L’ASUS Zenbook A14 in prova (UX3407) è l’esempio perfetto per raccontare il modo in cui l’arrivo dei processori Snapdragon X abbia ridefinito l’idea di portabilità, prestazione e autonomia in un laptop Windows.
Questo ASUS le ha tutte: è leggerissimo, compatto, quindi incredibilmente portatile, è sempre reattivo, silenzioso e ha un’autonomia considerevole, dato che in una giornata di lavoro assorbe in media circa 5 W per compiti che comprendono anche l’editing di foto con Photoshop.

È quindi il portatile Windows da 14” perfetto? No, perché ogni prodotto ha pro e contro da dover valutare, e se i pro del nuovo Zenbook A14 li abbiamo già succintamente riassunti, i contro riguardano aspetti che in alcuni casi hanno paradossalmente a che fare con gli stessi vantaggi descritti. Quindi bisogna raccontare bene questa macchina per poter capire se è il laptop che fa al caso proprio.
L’ASUS Zenbook A14 ci aveva colpiti alla presentazione del CES 2025 di gennaio per due motivi principali, la presenza per la prima volta del processore Snapdragon X “di base” con 8 core – quindi non X Plus o X Elite – pensato per i computer più “economici” ma ugualmente prestazionali, e il peso di 980 g, che lo rende il PC Copilot+ più leggero al mondo: merito anche del rivestimento in Ceraluminium che, per la prima volta, viene usato su tutta la scocca invece che solo sul coperchio superiore.

Iniziamo proprio da qui: il Ceraluminium di ASUS è un materiale hi-tech presentato l’anno scorso che combina le proprietà dell'alluminio e della ceramica. ASUS dichiara che è 3 volte più resistente dell'alluminio, è più ecologico ed è strutturalmente più rigido del 30%. Per dimostrarne le caratteristiche di resistenza, al CES ASUS aveva fatto girare su un giradischi con una puntina abrasiva un campione di Ceraluminium che non subiva danni o graffi.
Per descrivere il Ceraluminium possiamo dire che al tatto è freddo e sembra quasi un misto tra ceramica, alluminio, plastica e legno. È opaco e dà una sensazione immediata di leggerezza, ovviamente accentuata dai 980 g dello Zenbook.
È comunque flessibile, dato che spingendo con il palmo sul coperchio, questo flette e si sente un breve vuoto prima di arrivare a toccare il retro del pannello OLED. Un particolare che può diventare un difetto: ad alcuni potrebbe dare l’idea di una “plastica cheap” invece di un materiale di hi-tech super leggero e super resistente.

In effetti, la combinazione di questo materiale unita all’incredibile leggerezza del portatile potrebbe restituire ad alcuni utenti una sensazione complessiva di “economicità”: ma è un non-problema che tocca tutti quei prodotti che per anni sono stati associati intrinsecamente a forme, pesi e materiali che ne hanno in un certo senso standardizzato anche l’immediata valutazione “a senso”.
Caratteristica | ASUS Zebook A14 (UX3407QA) con Snapdragon X |
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Display | 14.0" OLED, WUXGA (1920 x 1200), 16:10, 60Hz, 400 nit, Luminosità di picco 600 nit HDR, 100% DCI-P3, certificazione VESA HDR True Black 600, vetro lucido |
Memoria RAM | 16GB LPDDR5X, saldata (non espandibile) |
Archiviazione | SSD M.2 NVMe™ PCIe® 4.0 da 512 GB |
Porte I/O | 2x USB 4 (40 Gbps) supportano display / power delivery, 1x USB 3.2 Gen 1 Type-A, 1x HDMI 2.1 TMDS, 1x Jack audio 3.5 mm |
Tastiera e Touchpad | Tastiera chiclet retroilluminata con corsa da 1.4 mm; Touchpad con scorciatoie tattili sui bordi |
Fotocamera | Fotocamera FHD con IR per il riconoscimento del volto e supporto Windows Hello |
Rete | Wi-Fi 6E(802.11ax) (Dual band) 2*2 + Bluetooth® 5.3 |
Batteria | 70 Wh, 3 celle, polimeri di litio |
Alimentazione | Adattatore 65W USB Type-C, Output: 20V DC, 3.25A |
Peso | 980 g |
Dimensioni (L x P x H) | 31.13 x 22.06 x 1.49 ~ 1.59 cm |
Come visto dalla tabella in alto, le specifiche tecniche raccontano di uno schermo OLED da 14” 16:19 da 400 nits di luminosità massima con risoluzione 1920 x 1200, la RAM da 16 GB saldata sullo Snapdragon X, e un SSD M.2 NVMe PCIe 4.0 da 512 GB. Ci sono due porte USB-C 4, una USB-A, la HDMI e il jack audio. La webcam è una FHD con supporto a Windows Hello, il Wi-Fi è 6E, c’è il Bluetooth 5.3, la batteria è da 70 Wh e il PC è accompagnato da un piccolo e portatile alimentatore da 65 W con cavo USB-C sostituibile.

Zenbook A14 stupisce per due caratteristiche principali: la portabilità e la velocità d’uso. Il laptop si “porta via” che è un piacere, e la sensazione di maneggevolezza è accentuata dalla morbidezza della cerniera che collega lo schermo alla scocca: basta applicare pochissima forza per aprire e regolare l’angolo del display, senza tuttavia che questa leggerezza comprometta la stabilità dell’angolo scelto. Durante l’apertura, inoltre, il computer rimane stabile sulla superficie.

Snapdragon X su Windows on Arm è velocissimo. Per lavoro siamo passati in momenti diversi da un MacBook Air M2 allo Zenbook A14 senza ravvisare alcuna differenza in termini di prestazioni generali in ambiente office.
La macchina è sempre reattiva e, sebbene non sia fanless, ASUS ha fatto un lavoro egregio nella dissipazione, dato che - a parte durante la fase di ricarica - in diverse settimane d’uso solo tre volte abbiamo sentito il leggerissimo sussurro delle ventole (durante carichi complessi di Photoshop e un paio di test di LLM in locale).
Confermiamo con piacere anche il claim di ASUS circa la capacità di Zenbook A14 di lavorare alimentato a batteria senza perdita di prestazioni, dato che di fatto non ci sono differenze in termini di risultati con il test di Geekbench 6.4 collegato o meno alla corrente. In termini di prestazioni assolute, però (almeno per i benchmark) Snapdragon X se la gioca solo con M2 e Intel Core Ultra 7 258 V, e solo nel test Multi Core.
Una grande mano alle prestazioni dello Snapdragon X arriva dall’SSD M2 da 512 GB, un’unità di Micron Technology che spunta valori superbi specie nella lettura sequenziale, e in particolar modo nella coda da 8 comandi per singolo thread che raggiunge una velocità di 6648 MB/s. Un valore ottimo per una macchina che sarà usata spesso in “lettura”, cioè per la consultazione di dati più che per la loro scrittura.

Ottima la tastiera. La corsa di circa 1.4 mm dei tasti ha un affondo ben ammortizzato che dà piacevolezza durante la digitazione. La tastiera è retroilluminata con tre intensità a scelta.
Il touchpad è un po’ troppo plasticoso nel clic fisico, sebbene la maggior parte degli utenti lo userà quasi certamente con il clic singolo a sfioramento e con il clic a sfioramento con due dita per il menu contestuale (cioè, “il tasto destro del mouse”).

Lo schermo OLED invece non ci ha soddisfatti completamente. Forse perché il pannello usa una matrice PenTile che convive male con la gestione del rendering dei font di Windows pensata per pannelli RGB classici, e che in generale non si comporta molto bene con gli OLED: e ci riferiamo solo alla resa in "modalità desktop/navigazione", che però è un uso prevalente in un prodotto come lo Zenbook A14.
Abbiamo provato a disattivare il ClearType e a miscelare diverse combinazioni di dimensione testo e ridimensionamento dello stesso. La soluzione migliore sembra essere quella di una dimensione del testo di 120 abbinata a ridimensionamento del 120%, rispetto al 150% consigliato da ASUS/Windows che, tra l’altro, è decisamente troppo grande per un monitor da 14”. In ogni caso, sulle zone ad alto contrasto si percepisce un lievissimo fringing verde/viola che potrebbe dare noia ad alcuni utenti.
Sia chiaro che non stiamo parlando di qualcosa di "disturbante", ma crediamo che questo problema, forse un po' troppo taciuto riguardo alla convivenza tra Windows e OLED, meriti più attenzione nelle recensioni.
Questi che mostriamo sono screenshot (ottenuti nella modalità Dev Tools di Edge di un nodo di testo), zoomati al 450% e riferiti a una pagina html appositamente creata per testare la resa del rendering dei subpixel, e a un banner di DDay.it


Inoltre, la luminosità massima di 400 nits dello schermo non è sufficiente a garantire una buona luminosità alla luce del sole: situazione più che normale in macchine di questo tipo, ma può diventare un problema particolarmente sentito in un laptop così portatile come lo Zenbook A14, che per forza di cose sarà quindi “mobile” quasi solo all’interno di stanze o uffici. Tra l'altro lo schermo è molto riflettente, perché di tipo glossy.
L’audio degli altoparlanti non è sicuramente il punto di forza del laptop, poiché il suono restituito è quasi totalmente privo di bassi e le medie e le alte frequenze non hanno caratteristiche tali da supplire a questa mancanza.
Molto meglio la webcam che fa degnamente il suo lavoro, e che è aiutata in modo splendido dal sistema Windows Hello che le fa compagnia, e che permette l’accesso al PC in un battito di ciglia.
Un altro punto a favore dello Zenbook A14 è l’autonomia, che però dobbiamo riportare a livelli più realistici rispetto a quelli dichiarati da ASUS per certi scenari, come quello di 32 ore per vedere 11 episodi di una saga a 1080p, ma con il WiFi disabilitato. Dunque, non uno scenario ideale e usuale per una serie TV vista in streaming, quindi anche poco utile per raccontare l’autonomia di un laptop.
Molto più credibile e realistico quello dichiarato di 19,5 ore per navigazione web, video su YouTube e gestione mail tramite Outlook, dato che nel nostro uso “massiccio” e senza sconti di alcun tipo, la batteria ci ha accompagnato fino allo 0% per 10,5 ore, che scendono a 9,5 ore se ci si ferma con una rimanenza di batteria al 10%
Per "uso massiccio" intendiamo navigazione (Firefox e Edge per test diversi) con tantissime finestre aperte, anche fino a 35-40 e, contemporaneamente, blandi editing con Photoshop per la realizzazione di cover e adattamenti screenshot, Word sempre aperto con ovvia scrittura in esso, e visione di qualche filmato in YouTube. C’è inoltre da considerare che durante il nostro utilizzo in queste condizioni, la macchina non ha mai avuto mai (e lo scriviamo in senso letterale) alcun tipo di tentennamento o rallentamento anche nella modalità ventola “Sussurro” a batteria, pari alle prestazioni “Bilanciato” di Windows.
Questo uso si è tradotto in un assorbimento di corrente media compresa tra i 5,87 W e i 6,34 W, quindi lo Zenbook A14 funziona con un “soffio” di energia elettrica, senza per questo lasciare indietro le prestazioni. Il TDP dichiarato è di 45 W.
Abbiamo provato l’ASUS nel momento in cui Microsoft rendeva disponibile l’uso degli LLM locali all’interno di Visual Studio Code in formato ONNX - formato open di Microsoft per rappresentare modelli di machine learning - compilato per essere eseguito sul runtime QNN di Qualcomm (Qualcomm Neural Network) supportato dallo Snapdragon X e in particolare dalla sua NPU. Quindi si tratta di LLM che, finalmente, possono servirsi di una parte dei 45 TOPS della neural power unit del processore.
Per ora sono disponibili solo i DeepSeek R1 distillati. Noi abbiamo scelto il più piccolo, da 1.5B (miliardi di parametri) che però non riconosce la lingua italiana, o la parla molto, molto male.
In ogni caso, l’uso dell’LLM fa salire l’assorbimento di potenza a circa 24 W in modalità batteria Windows “Bilanciato”, e circa 34 W in modalità “Prestazioni ottimali”, scenario che garantisce anche una velocità di inferenza sufficientemente accettabile. Più che del PC il limite però è della tecnologia di deep learning, dato che in effetti l’uso di un modello così poco prestante per un consumo di energia così “elevato” (se rapportato alla macchina) è poco concreto.
In generale, le cose vanno paradossalmente molto meglio con LM Studio e la versione da 12B di Gemma 3 di Google quantizzata Q3_K_M – senza ottimizzazioni per la NPU di Qualcomm – e che capisce anche l’italiano; è anche un modello decisamente più performante e adatto a un uso locale più generico, dato che non “perde” token per pensare perché non è un modello reasoning.
Anche in questo caso, il consumo in modalità “Sussurro” è di circa 24 W, mentre a “Massima Velocità”, cioè “Prestazioni ottimali” di Windows, si toccano addirittura i 43 W per avere una modesta accelerazione di generazione di token al secondo. In considerazione di tutto, la modalità “Sussurro” è la preferibile, perché si risparmia energia e la velocità del modello non ne risente in modo netto.
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