Il metatitle della home page di "Rode" parla chiaro: Premium Microphones & Audio Equipment. Ma evidentemente c'è di più, se è vero che Rode questa volta ha realizzato un prodotto prevalentemente video. Che certo ha anche la sua dimensione audio, ma che è soprattutto un prodotto destinato ad appassionati e professionisti dell'editing video. Non a caso si chiama Roadcaster Video, proprio a richiamare quella linea Roadcaster Pro che ha avuto un successo incredibile tra i creativi della produzione audio, ma questa volta in una dimensione anche visiva.
È uno switcher, una regia, un processore per gli effetti video, un video recoder multicamera e uno streamer, tutto in uno. Il tutto con funzioni e potenzialità eccellenti. Un'opera prima con tantissimi pregi e pochi difetti, un risultato decisamente riuscito tanto da mettere alle strette il leader di questo segmento di regie leggere: il riferimento è a Blackmagic Design con la sua linea Atem Mini, che da almeno cinque anni impazza sul mercato ed è diventata lo standard nel suo genere. Eppure Rode va oltre le funzionalità di Atem Mini, anzi sembra proprio che voglia andarne a superare i limiti. Abbiamo provato il Rodecaster Video: ecco la nostra esperienza, a partire da questa video-recensione realizzata "dal vivo" in solitaria direttamente con la regia Rode.
La video-recensione completa di Rodecaster Video
Non c'è dubbio che gli ingegneri Rode abbiano iniziato a pensare alla loro prima macchina video mettendo nel mirino i pregi e soprattutto i difetti di Atem Mini. E tutto si può dire della piccola regia di Blackmagic tranne che abbia un'interfaccia fisica intuitiva. A parte i tasti degli ingressi, c'è una vera miriade di tastini tutti uguali ma con funzioni molto diverse: sbagliarsi è facile.


Forse anche per questo il Rodecaster Video ha un'interfaccia fisica essenziale: i tasti degli ingressi, i tasti funzione e due manopole. Eppure si può fare di tutto, come vedremo. Questo grazie a un piccolo ma ben usabile display touch, che fa navigare in alcuni menù grazie ai quali si possono regolare i livelli e tutti i parametri fini, avendone anche un feedback visivo ben più completo di quanto non accada con Atem Mini.
Il pannello posteriore, al contrario, è molto più complesso, con una sfilata di prese che satura tutto lo spazio disponibile.

Partiamo dalle basi, gli ingressi video: Il Rodecaster Video ne gestisce 6 fino a 1080p, di cui 4 HDMI e 2 in formato USB-C, questi ultimi pensati per le webcam o per le camere che escono anche in questo formato.

Ci sono poi due uscite HDMI, che sono configurabili anche separatamente per funzionare sia come mosaico che come uscita program. In questo modo è possibile configurarne uno come monitor di regia e uno per alimentare un eventuale sistema di sala, per gli eventi live.

Ci sono poi altre tre prese USB-C (oltre a quella dedicata all'alimentazione, purtroppo priva di un meccanismo anti-rimozione accidentale): due sono destinate al collegamento a PC, una per utilizzare quella che di fatto è una terza uscita program che si presenta al computer come fosse una webcam esterna; l'altra per il controllo da PC di tutte le funzioni della regia.

Il controllo può essere esercitato anche via rete, che può essere sia cablata sia Wi-Fi: le antenne esterne garantiscono un'ottima portata. Anche perché il link di controllo porta con sé anche un feed video in bassa risoluzione per il program e non può avere banda troppo risicata.
Sempre sul fronte video (ma non solo) da notare lo slot microSD card posto proprio sopra la porta di rete: questo, come vedremo, è uno dei fattori vincenti di questo prodotto. Infatti su questa memoria è possibile caricare una serie di asset (foto, overlay, audio e soprattutto video) da usare nelle attività di regia, eliminando così la necessità di un PC esterno per i contributi.
Non finisce qui: si arriva quindi al comparto audio, con due uscite jack per un eventuale impianto audio di regia e due per altrettante cuffie, Ci sono poi due ingressi con connettore Neutrik combo (jack + XLR) per due microfoni per le situazioni da video podcast a due (non scordiamoci che questo prodotto fa pur sempre parte della linea "Rodecaster").

Questi ingressi - vedremo anche questo - sono particolarmente utili se si vuole utilizzare la funzione di regia automatica offerta da questo prodotto.
E infine, c'è un altro ingresso audio, che non si vede. Infatti nel Rodecaster Video è integrata anche la logica di ricezione dei radiomicrofoni digitali Rode: basta quindi avere i trasmettitori per poter mandare in regia il segnale audio.
La regia può lavorare a frame rate diversi, da 24 a 60 fps.

I tasti camera e quelli scena
Staccare da un ingresso all'altro è facilissimo come premere un tasto: l'apparecchio riconosce i device attivi e li preillumina. Basta premere sul tasto di una camera (i tasti con i numeri per intenderci) per passare a quella già in program, se si opera nella modalità diretta; se invece si è impostata la macchina per la modalità tipica delle regie broadcast (preview e program), alla selezione della camera, si manderà il segnale corrispondente in preview e quindi si potrà confermare il taglio con il tasto cut.

Con questo tasto si ottiene un taglio secco, ma è anche possibile scegliere una transizione a piacere tra le tantissime disponibili, impostandone anche la durata. Il tutto si fa facilmente dal touch screen integrato, operando anche con il selettore rotativo, ma può anche essere impostato dall'apposita applicazione su PC. E fino qui siamo comunque nell'ordinario
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Facciamo un salto in avanti: la fila di 7 tasti superiori permette il lancio di altrettante scene. È come se fossero degli ulteriori ingressi, ma sono composizioni che miscelano diversi elementi attingendo agli ingressi video principali, combinandoli a piacere, agli asset grafici, anche filmati e agli altri materiali che è possibile caricare sulla macchina via slot microSD.

Così è possibile passare da una camera a tutto schermo a uno split screen o a una composizione qualsiasi in un attimo. Composizioni che è facile preparare su PC ma si possono configurare anche attraverso l'interfaccia dell'apparecchio, partendo da template o con una gestione totalmente custom del quadro.
Il media player è eccezionale
Come dicevamo, uno degli elementi distintivi di questo Rodecaster Video è il fatto di disporre di un media player di bordo: di fatto si possono caricare degli asset foto, video o audio sulla scheda di memoria direttamente da PC e utilizzare questi materiali, oltre che per alimentare le diverse scene, anche da usare come contributi a tutto schermo, praticamente i classici "servizi" lanciati da studio. L'unico vincolo da rispettare (purtroppo) è che i materiali siano al massimo in Full HD (1920x1080): la regia lavora a questa risoluzione e il media player non legge contenuti 4K (non li carica neppure) e non è in grado di scalarli.

Premendo il tasto funzione apposito (il primo in alto) i 7 tasti delle scene cambiano colore e funzione e diventano altrettanti selettori per contenuti multimediali precaricati nelle rispettive locazioni, così da poter lanciare al momento giusto un contributo. Può trattarsi di un video, di un "tappo", di un sottofondo musicale. La cosa comodissima è che mentre il contributo è in riproduzione, nel riquadro program del mosaico di regia viene riportato in sovraimpressione lo stato di avanzamento del playback, con tanto di countdown alla fine del contributo, così da permettere a chi sta in regia di rientrare tempestivamente in studio senza fare "buchi".

Certo, se si hanno più di 7 contributi da lanciare, è necessario ricordarsi di operare sulla app via PC e linkare a uno dei 7 tasti il nuovo video, operazione peraltro facilissima e che non mette a rischio la continuità della regia.
C'è poi un comodo tasto preview (icona dell'occhio) che permette di vedere nel riquadro grande del mosaico il contenuto precaricato in ogni tasto anche quando si opera in modalità diretta e non preview/program.
Gli effetti non finiscono qui: ci sono anche i layer e il chromakey live
La versatilità di Rodecaster Video si manifesta anche con la capacità di applicare livelli "forati" e sovrapposti. Si possono facilmente precaricare file grafici di sovraimposizione, come loghi, luminose, sottopancia e così via, per esempio caricando sulla SD card dei semplici file PNG con sfondo trasparente e richiamandoli attraverso uno dei 7 tasti scena, dopo aver selezionato il tasto funzione overlay. In questo modo è possibile far entrare e uscire a piacere della grafica.

Se un logo, invece, è destinato ad essere sempre in sovraimpressione, è possibile utilizzare una configurazione del programma di gestione che ne permette l'applicazione in pianta stabile.
C'è poi la modalità chromakey, che permette di "bucare" uno sfondo in tempo reale, offrendo così una dimensione in più alla produzione video live; funzione che comunque può risultare comoda anche per contenuti registrati per i quali si vuole evitare una fase di post-produzione.

Il processing audio è indiscutibilmente "Rode"
Una delle punte di diamante di questa macchina è il processing audio. E non poteva essere altrimenti, trattandosi di un prodotto Rode.

Il mixer è molto completo e permette di gestire i tantissimi ingressi (anche l'audio dalle camere, ovviamente) in maniera fine, differenziata scena per scena, così da poter aprire e chiudere i microfoni a seconda delle situazioni, evitando spiacevoli fuori onda.

Ma soprattutto su ogni canale è possibile applicare il processing del segnale Rode, che comprende praticamente tutti i filtri di correzione e miglioramento del segnale Aphex, compressore, noise gate, equalizzatore, de-esser e così via.

Si riduce quasi a zero quindi la necessità di un mixer esterno (che peraltro può sempre essere utilizzato grazie ai due ingressi audio). C'è anche l'indispensabile configurazione mix minus per evitare feedback fastidiosi in caso di collegamenti con interlocutori remoti che ovviamente non devono sentire il ritorno della propria voce.
Come sempre, tutte le configurazioni si possono fare attraverso l'interfaccia touch dell'apparecchio; ma, trattandosi di moltissimi parametri configurabili, si lavora meglio con l'app da PC.
L'auto-regia è una killer application per i videopodcast live a due
C'è poi una funzione molto comoda, soprattutto per chi fa interviste da "one man band", soprattutto se in live streaming. Si tratta di un automatismo di regia automatica, basata sulla prevalenza audio.

In poche parole, nelle situazioni a due voci (con due microfoni) si possono collegare a livello logico camere diverse a ingressi audio diversi: quando parla una persona, il sistema in regia automatica staccherà sulla camera stretta su quella persona; analogamente farà con l'altra; quando parlano entrambi o nei passaggi da una all'altra camera, staccherà sul totale, così da riprendere entrambi. Il sistema, che è stato inserito nell'ultimo aggiornamento firmware, può essere "regolato" in termini di reattività e "nervosismo" della regia, così da sposare lo stile del creator.

Magari non tutti gli stacchi saranno perfetti, ma certamente il risultato finale, come si può vedere nel nostro video, è più che presentabile.
La registrazione e lo streaming: funzioni complete (con un bug da sistemare)
Le riprese opportunamente montate ed arricchite nella regia, devono pur finire da qualche parte, al di là dell'uscita program che via HDMI può essere mandata live a uno schermo di sala. E le riprese hanno due vie d'uscita: o in live streaming, direttamente attraverso la presa di rete o la wi-fi dell'apparecchio (quindi senza PC d'appoggio) o registrate su SSD esterno, come dicevamo. Per quello che riguarda lo streaming, attraverso l'app per PC si possono configurare i profili verso Facebook, Twitch o Youtube e altri endpoint RMTP.
Per quanto riguarda la registrazione, basta collegare un SSD formattato ExFat all'opportuno connettore USB-C: a quel punto il tasto di registrazione (in alto a sinistra) diventa verde.

Se lo si preme, il tasto diventa rosso e inizia la registrazione su SSD. Ci sono due modalità di registrazione: una convenzionale, in cui viene registrato solo il program; e quella ISO, in cui, oltre al program, vengono registrate tutte le camere separatamente e, se si seleziona l'opportuna impostazione, anche tutte le tracce audio, eventualmente anche pre-fader, così da recuperare eventuali voci lasciate erroneamente abbassate durante il live.
La possibilità di registrare in modalità ISO (funzionante solo per frame rate di 30 fps o inferiori) è importantissima per chi riprende e memorizza tutte le camere e poi provvede all'editing video in un secondo momento (come spesso facciamo noi in DDAY Studio). Se la registrazione standard va benissimo, quella ISO ha in realtà manifestato un grave baco, che la rende quasi inutilizzabile. Infatti, registrando in questa modalità, i video delle singole camere non hanno l'audio in sync e sono tutti sfalsati tra di loro. Questo vuol dire che non possono essere sincronizzati allineando le tracce audio (che non sono sincronizzate con il video) e neppure è possibile far iniziare tutti i file allo stesso punto, perché quello che sembra accadere è che la registrazione avvenga a un paio di fotogrammi di distanza una camera dall'altra. Insomma, un bel pasticcio, almeno nel nostro setup, che non siamo riusciti a sistemare cambiando le impostazioni disponibili.

Si potrebbe pensare che, con 6 sorgenti collegate, si sia arrivati a "tirare il collo" al processore, che non ce la fa a tenere tutto in sync. In realtà non siamo di quest'avviso, visto che il processore sta dietro egregiamente a tutte le altre operazioni (anche a scene con 5 camere contemporaneamente nel quadro), senza neppure arrivare a scaldarsi tanto da far partire la ventola ad alto regime.

Siamo portati a ritenere che si tratti di un baco che richieda una correzione con un update software.
Da segnalare che la registrazione ISO non funziona a frame rate maggiore di 30 fps.
Concludendo: Rodecaster Video manda un messaggio chiaro a Blackmagic e fa invecchiare in un colpo le Atem Mini
Al di là del baco della registrazione ISO, questo Rodecaster Video si dimostra un prodotto eccellente, pensato benissimo in termini di usabilità e interfaccia, tanto che siamo riusciti facilmente a farci un'auto-regia in solitaria girando la nostra video-recensione.

I 1100 euro che Rode chiede per questa regia sono assolutamente commisurati alla completezza dell'apparecchio e non dovrebbero essere un problema per un professionista dell'editing video. Il vero limite, almeno per ora, sta nella gamma: Rode ha solo un prodotto, che si colloca tra l'altro in una fascia di prezzo che Atem Mini supera solo con il modello top di gamma, la Extreme ISO (che ha 8 ingressi video). Per chi avesse esigenze più semplici, al livello delle altre Atem Mini, Rode al momento non ha soluzioni a buon mercato. Certo, nel più ci sta il meno, e Rodecaster Video è in grado di soddisfare alla grande anche chi ha bisogno di pochi ingressi e non cerca soluzioni evolute. Ma il prezzo può spaventare gli amatori e le realtà non aziendali.
Il baco della registrazione ISO, che noi abbiamo rilevato e non siamo riusciti a risolvere, merita approfondimenti e, se possibile, una soluzione software. E può ragionevolmente mettere in pausa un'idea di acquisto in attesa di schiarite.
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