Xerox ha concluso un accordo per l'acquisizione di Lexmark che ha valutato l’azienda produttrice di stampanti 1,5 miliardi di dollari.

L’operazione riporta quindi Lexmark negli Stati Uniti, dato che, nonostante abbia mantenuto la sede a Lexington, nel Kentucky, nel 2016 l'azienda era stata comprata per 2,54 miliardi di dollari dalla società cinese Ninestar Corp.

L’acquisizione di Lexmark è la conseguenza di periodi di difficoltà finanziarie e produttive di due delle protagoniste dell’accordo, Xerox e Ninestar.

Nel 2023 gli Stati Uniti hanno bloccato l'importazione di beni prodotti da Ninestar a causa del presunto utilizzo da parte dell'azienda di lavoro forzato legato alla regione cinese dello Xinjiang. Si tratta della legge Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA), che prende il nome dalla minoranza etnica uigura, sfruttata per lavoro insieme ad altre minoranze musulmane della regione, e confinata in campi di internamento.

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Xerox, invece, fa i conti con un prezzo delle azioni che è sceso di oltre il 50% da un anno all'altro, e con le vendite di apparecchiature che negli ultimi mesi sono inferiori alle aspettative.

L’acquisizione di Lexmark fa parte della ristrutturazione organizzativa di Xerox, che nel 2024 ha deciso dare priorità all'attività di stampa principale, ai servizi aziendali globali e ai servizi informatici e digitali.

A ottobre ha infatti annunciato anche un accordo da 400 milioni di dollari per l’acquisizione di ITsavvy, un fornitore di prodotti e servizi informatici.

La finalizzazione dell’acquisizione di Lexmark da parte di Xerox è attesa nella seconda metà del 2025.