NVIDIA ha lanciato ufficialmente RTX Remix, che dopo poco più di due anni esce dalla fase beta. RTX Remix non è solo una suite di strumenti a disposizione di sviluppatori e modder, ma è anche il primo applicativo che può dare un senso alla nuova serie RTX 50 facendo debuttare alcune features hardware uniche e introducendo il neural rendering.
Spesso snobbato, RTX Remix è forse oggi l’arma più potente nelle mani di NVIDIA per giustificare l’acquisto di una sua scheda, anche perché se da una parte è vero che le schede video vengono comprate per giocare ai giochi che verranno, è anche vero che milioni di giocatori appartenenti ad una nuova generazione di gamer non ha mai giocato a quelli che sono capolavori del passato. Giochi che, senza una ovvia spinta del reparto marketing, sono stati dimenticati o non vengono più presi in considerazione.
Baldur’s Gate 3 è stato ritenuto un capolavoro da molti, ma gran parte di queste persone non ha mai giocato a Neverwinter Night e allo stesso modo molti si divertono a citare Crysis senza averlo mai provato. The Elder Scrolls III: Morrowind (2002), Max Payne (2001) e BioShock (2007) sono altri titoli che hanno scritto la storia del gaming e che sicuramente molti giocatori “giovani” non hanno mai giocato. Abbiamo preso questi giochi perché sono giochi che si appoggiano alle DirectX 8/9 e sono quindi perfetti per RTX Remix, che può lavorare in tempo reale sul gioco senza che lo sviluppatore debba intervenire.
Cos'è RTX Remix
Ma facciamo un passo indietro, perché molti probabilmente non sanno cosa sia Remix: NVIDIA RTX Remix è una piattaforma sviluppata da NVIDIA nel 2022 per rimasterizzare giochi classici con tecnologie moderne come il ray tracing, DLSS, AI-enhanced textures e neural rendering.
Remix è geniale perché può funzionare in due modalità, una prima definita Remix Runtime che permette di migliorare la grafica e un gioco senza modificare il gioco originale, e questo vuol dire che qualsiasi “modder” può distribuire gratuitamente (o a pagamento) un applicativo che migliora un gioco senza che lo sviluppatore del gioco debba intervenire.
La seconda modalità, quella toolkit, prevede invece che sia lo sviluppatore a fare la versione Remix distribuendo una nuova release, ed è quello che è successo con Portal e con Half Life 2.
Remix è stato tutto questo tempo in beta ma ora con la sua release ufficiale, e soprattutto con la modalità runtime, potrà finalmente fiorire. La modalità runtime è interessante perché intercetta in tempo reale le chiamate grafiche DirectX 8/9 del gioco originale e gli asset (texture, materiali, modelli) vengono sostituiti al volo con quelli aggiornati da RTX Remix. Il motore RTX aggiunge poi Ray Tracing, DLSS, ombre avanzate e texture AI-enhanced e il gioco cambia faccia. Per un modder è facilissimo implementarlo, perché basta creare una cartella con i nuovi asset e il Remix Runtime: gli utenti scaricano la mod e la mettono nella directory del gioco e avviando il gioco dal pannello di controllo NVIDIA.
Se è invece lo sviluppatore a fare il lavoro di "remixing" avendo a disposizione i sorgenti del gioco può intervenire più a fondo, con risultati ancora migliori.
Come abbiamo scritto RTX Remix è il primo strumento a dare un senso alle RTX Serie 50, perchè rispetto alla versione beta usata in questi anni da oltre 30.000 modder la release finale supporta numerosi strumenti AI tra cui NVIDIA DLSS 4, RTX Neural Radiance Cache e il modello AI PBRFusion 3 pubblicato dalla community.
L'IA generativa ricostruisce le texture dei vecchi videogiochi
Con PBRFusion 3 l’IA generativa entra nei giochi, e la cosa si può sperimentare sulla pagina di PBRFusion 3 su HuggingFace.
Rilasciato lo scorso mese da un modder di nome NightRaven questo modello AI è in grado di aumentare la risoluzione delle texture e di generare normal map, roughness map e height map di alta qualità. Dando in pasto al modello la texture di un muro di mattoni o la facciata di una casa, che nei vecchi giochi non era altro che una immagine bidimensionale (sotto a sx), il modello AI genera una mappa di profondità che permette poi, insieme alla texture 8K, di ottenere un modello in rilevo e quindi capace, abbinato al ray tracing, di dare il giusto effetto quando le luci colpiscono la superficie, ovviamente con rendering ray tracing.

Questo vale per ogni tipo di texture, ed essendo una RTX di NVIDIA la scheda oggi più veloce per l’inference locale "consumer" che ci possa essere RTX Remix integra anche strumenti che permettono di fare tutto in batch: basta prendere tutte le texture del gioco e inviarle a soluzioni come ComfyUI per avere una esportazione batch delle versioni modificate e aggiornate.
Grazie a ComfyUI, per chi non la conosce è l’interfaccia più usata oggi per lavorare con modelli come Flux o Stable Diffusion, un modder può usare anche prompt testuali per generare nuovi dettagli nelle texture o cambiare completamente lo stile di una scena con un singolo comando testuale. Questo video mostra quello si può fare integrando l’IA generativa nella fase di modding dei vecchi giochi, ed è impressionante.
All’interno di RTX Remix possono essere usati anche le nuove funzionalità della serie RTX 50 come Neural Radiance Cache, che accelera l’illuminazione ray-traced e RTX Skin, una delle prime implementazioni di subsurface scattering nei giochi con ray tracing.
I possessori di Half-Life 2 potranno scaricare gratuitamente una demo di Half-Life 2 RTX da Steam, realizzata con RTX Remix, a partire dal 18 marzo. La demo mostra il lavoro di Orbifold Studios sulle aree di Ravenholm e Nova Prospekt, in attesa del rilascio completo del gioco in una data successiva.
Qui sotto il trailer.
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