La proposta della Commissione Europea di monitorare le comunicazioni private per contrastare la diffusione di materiale pedopornografico (in inglese Child Sexual Abuse Material o CSAM) continua a dividere l'Unione Europea.
Nonostante i tentativi di mediazione, il progetto - noto anche come "Chat Control" - sta incontrando regolarmente una minoranza resistente che ne blocca l’approvazione.
Così, la proposta è stata respinta anche il 6 dicembre, quando era prevista una discussione in merito durante una riunione del secondo Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER), che prepara gli incontri del Consiglio dell'Unione Europea ed è composto dai capi delegazione degli Stati membri dell'UE.
Cosa prevede oggi la proposta
Presentata per la prima volta a maggio 2022, la proposta prevede l’obbligo per le piattaforme di messaggistica e i fornitori di servizi email di scansionare i messaggi degli utenti, anche quelli criptati.
Questa misura è stata fin da subito definita invasiva dagli esperti di privacy e tecnologia, sulla base del fatto che per un obiettivo pur condivisibile - contrastare la diffusione di materiale pedopornografico - di fatto si spinga a controllare le conversazioni di chiunque.
I critici temono quindi che la normativa, se passasse, aprirebbe la strada a violazioni della privacy e che potrebbe costituire un pericoloso precedente per la sorveglianza digitale.
Nel tempo la proposta ha subito varie revisioni, senza però placare le critiche.
Lo scorso giugno, una nuova versione della proposta ha limitato l'obbligo alla scansione delle foto, dei video e link condivisi nei messaggi, richiedendo il consenso esplicito degli utenti. In pratica, l'utente dovrebbe accettare una moderazione al momento del caricamento del contenuto: dopo di che, avrebbe luogo la cifratura necessaria a proteggere il contenuto.
Tuttavia, questa soluzione è stata definita semplicemente un "rebranding", un cambio di immagine, da Meredith Whittaker, presidente della Signal Foundation, poiché mina comunque la protezione della crittografia. Una sussidiaria della Signal Foundation, cioè Signal Messenger, gestisce e opera l'applicazione Signal, molto usata dalle persone che preferiscono un software che protegga al massimo la privacy degli utenti.
Lo scorso ottobre, poi, una decisione dell’Olanda ha temporaneamente bloccato i negoziati. Nonostante ciò, la proposta è tornata in discussione il 4 dicembre 2024.
Il 6 dicembre, però, la proposta è stata respinta di nuovo, con la Finlandia che si è unita ai paesi contrari, tra cui Austria, Belgio, Germania e Polonia, secondo quanto ha riportato Patrick Breyer, membro del Partito Pirata, che sta seguendo la vicenda dal principio.
Apparentemente, però, l'Italia è passata da "indecisa" a una posizione favorevole; lo stesso ha fatto il Portogallo.
Sebbene una maggioranza di Stati membri, inclusa la Francia, si è dichiarata favorevole, l'opposizione di alcuni governi evidenzia preoccupazioni profonde. A oggi risultano a favore 17 Paesi; contrari o neutrali 9 Paesi e solo il Belgio indeciso.
0 Commenti