Oggi a 339 euro si può portare a casa un vero top di gamma, con Snapdragon 8 Elite e ogni altra feature che si può desiderare da uno smartphone flagship. Il top di gamma in questione è il POCO F7 Ultra, modello di punta della famiglia F7 annunciata oggi a livello internazionale. 

POCO F7 Ultra non è uno smartphone nuovo: è quasi identico al Redmi K80 Pro, smartphone che Xiaomi ha annunciato qualche mese fa in Cina pensato esclusivamente per il mercato locale: senza il marchio Redmi, e con una batteria leggermente meno capiente, ora fa il suo sbarco a livello globale con una scocca colorata di giallo a ricordare il colore ufficiale del brand POCO e con un prezzo di listino che pareggia la controparte cinese.

Ormai gli smartphone non si vendono più a listino, almeno quelli che arrivano dall’oriente: c’è un prezzo e ci sono decine di promozioni che, se incastrate bene, permettono di fare l’affare. L’offerta che mette sul piatto però POCO non è la classica offerta da televendita, quella del tipo “mi paghi 799 e oltre al telefono ti regalo il tablet, l’orologio e le cuffie”, che sono ottime offerte ma alla fine sempre 799 euro si devono tirar fuori dalla tasca, è una promo dove grazie a coupon e trade-in vari si spende realmente una cifra che è praticamente la metà di quella del listino.

Proprio dal prezzo vogliamo partire, perché sappiamo bene che in un mercato difficile come quello degli smartphone oggi un telefono POCO, ma vale anche per tanti altri band, difficilmente si riesce a vendere a 799 euro. A 799 euro una persona prende un iPhone, o un Samsung Galaxy.

Questo non perché non li valga, anzi, i nuovi POCO F7 hanno davvero tutti i connotati per definirli veri top di gamma, ma semplicemente perché il marchio stesso non ha lo stesso appeal di altri marchi e perché alla fine, quando si deve spendere tanto, si cerca la sicurezza, anche a livello di assistenza e servizi post vendita.

POCO F7 Ultra

Fino al 10 aprile POCO F7 Ultra nella versione da 16 GB di RAM e 512 GB di storage costa 749 euro, nella versione 12/256 costa 699 euro. A questo POCO aggiunge un ulteriore sconto di 100 euro, che vale praticamente per tutti, nuovi e vecchi clienti, che porta il listino a 649 e 599 euro. Poi c’è il trade-in: 100 euro se si restituisce un qualsiasi smartphone, ma si può arrivare a 260 euro se si restituisce uno smartphone “di valore”. Per POCO lo smartphone di valore non è necessariamente un iPhone o un Galaxy: basta un F5 Pro funzionante, quindi il flagship di due anni fa, per ottenere lo sconto massimo, 260 euro. Questo vuol dire che POCO F7 Ultra 16/512 si porta a casa su mi.com a 389 euro mentre la versione 12/256, con la stessa logica, può arrivare a 339 euro. 

POCO F7 Pro

POCO F7 Pro scontato si può comprare a 239 euro o 189 euro, partendo da 499 o 449 che sono i prezzi di base che si riescono comunque ad avere senza trade-in.

Gli smartphone verranno venduti anche su Amazon, dove però non ci sarà il trade-in ma ci saranno sconti per gli utenti Prime, per gli studenti e diversi coupon che portano il prezzo a 649 euro e 599 euro per Ultra e a 474 euro e 424 euro per il Pro. 

Nessun compromesso, e il processore è il migliore sulla piazza

Perché POCO sorprende? Perché riesce a far questi prezzi senza scendere a compromessi, il più grande dei quali è passare da un processore Qualcomm ad un Mediatek. Molti produttori cinesi per tenere alta la marginalità del prodotto hanno scelto in questi ultimi anni di ricorrere ai processori Dimensity visto che Qualcomm è bottega sempre più cara, ma POCO (aka Xiaomi) su F7 Ultra usa lo Snapdragon 8 Elite, il processore più costoso di Qualcomm, lo stesso dei Galaxy S25 e degli Xiaomi 15. C’è Qualcomm anche su F7 Pro, anche se la scelta in questo caso cade sul modello dello scorso anno, lo Snapdragon 8 Gen 3.

Non si tratta ovviamente solo di processore: lo storage adotta i nuovi controller USF 4.1, le memorie sono velocissime, la scocca è in alluminio e c’è la protezione IP68.

Lo schermo, completamente piatto, ha un pannello OLED da 6.7” fatto da CSOT (TCL) a 10 bit con cornici sottili e uniformi su tutti i lati (di una frazione di mm più spesso il sotto) ed è un pannello hi-res 2K con una definizione paragonabile a quella dei Samsung Galaxy, luminoso e con un refresh decisamente elevato.

Sotto lo schermo trova spazio il sensore per lo sblocco che non è più ottico ma è ultrasonico, sblocca veloce e rapidamente in ogni situazione. Il due modelli, Ultra e Pro, differiscono oltre che per il processore per le batterie e le fotocamere.

Il modello Ultra ha ricarica rapida a 120 Watt e ricarica wireless a 50 Watt, con batteria da 5300 mAh, il modello Pro perde la ricarica wireless e riesce così a mettere una batteria più capiente, 6000 mAh. Scende anche la velocità di ricarica, 90 Watt.

Differente anche il comparto camere sul retro, dove l’Ultra mette sul piatto una vera tripla camera dove al sensore principale da 50 megapixel si affiancano un ultra wide da 32 megapixel e un tele da 50 megapixel con 60 mm di focale equivalente.

Il sensore principale è quello che Xiaomi chiama Light Fusion 800, ovvero un Sony IMX906 in versione custom: è un sensore abbastanza grande, 1/1.55”, stabilizzato e con ottica f/1.6 equivalente a 24 mm di focale.

Non siamo grandi fan dei sensori principali, quando fotografiamo li usiamo sempre meno o comunque non a 24 mm, e per questo motivo applaudiamo alla scelta di mettere un 60 mm flottante che non è marchiato Leica come sugli Xiaomi ma funziona esattamente come i tele con lente mobile che l’azienda usa sui suoi flagship.

Non è un caso che sia proprio il tele a gestire le macro, con una messa a fuoco molto ravvicinata e una profondità di campo ridottissima.

Chi sceglie il modello Pro, oltre a perdere la ricarica wireless perde anche il tele: le fotocamere sono solo due, la wide identica a quella dell’Ultra e la ultra wide da 8 megapixel.

Gli smartphone vengono venduti con HyperOS 2.0, il sistema operativo di Xiaomi basato su Android e con la promessa di 4 anni di aggiornamenti di sistema e di 6 anni di patch di sicurezza.

Unica mancanza rilevante la eSIM, ma c’è il supporto dual SIM e oggi esistono comodi adattatori da sim fisica a eSIM. Non ci sarà nella confezione il caricatore, si troveranno solo la cover e il cavo: l’Europa chiede che il caricatore venga venduto a parte e Xiaomi ha scelto di vendere a 19 euro quello da 120 Watt. Potevano darlo gratuitamente come fanno in tanti, ma sarebbe venuta meno la logica che vuole che il caricatore si acquisti solo se non si ha un caricatore compatibile a casa.

POCO mette F7 Ultra sullo stesso piano di Galaxy S25 Ultra... forse esagera un po'

C’è da dire che quello di Xiaomi da 120 Watt, che usa un protocollo di ricarica proprietario (HyperCharge) non è diffusissimo.

Pubblicheremo la recensione completa del nuovo Poco F7 Ultra domani.