Claude ora può navigare in Internet per fornire risposte più precise, perché potrà integrare con informazioni aggiornate la sua base di conoscenza che, per quanto riguarda il modello più recente Claude 3.7 Sonnet è ferma a ottobre 2024.

Al momento questa capacità è disponibile in anteprima per tutti gli utenti Claude a pagamento negli Stati Uniti, ma il supporto per gli utenti del piano gratuito e di altri Paesi è in arrivo.

Anthropic, la società madre del modello Claude, è generalmente un po’ più attendista rispetto alle rivali nell’incorporare nuove funzioni, sebbene per gli Artifacts sia stata la prima nel settore.

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Nel campo dei modelli IA consumer, Claude forse è quello meno “empatico”, con una predisposizione meno narrativa e più concentrata sulla soluzione di problemi “reali” e “aziendali”, e molto votata al coding. Negli ultimi mesi, se rivali come ChatGPT e Gemini hanno iniziato a godere della possibilità di navigare in Internet, Claude finora era rimasto fermo a guardare, uscendo svantaggiato dalla sfida.

Questa mancanza viene quindi colmata con la nuova capacità di navigazione in Internet da parte di Claude, che però funzionerà in modo un po’ diverso rispetto a quella di ChatGPT Search.

ChatGPT oggi può essere forzato alla ricerca Internet o può deciderlo da solo in base al prompt dell’utente. Claude invece potrà soltanto deciderlo in autonomia, dunque l’utente non avrà un pulsante software per attivare questa funzione.

Anthropic dice infatti: “Per iniziare, attivate la ricerca sul web nelle impostazioni del vostro profilo e iniziate una conversazione con Claude 3.7 Sonnet. Se necessario, Claude effettuerà una ricerca sul web per dare più informazioni alla sua risposta”.

Il ragionamento "finale" prima di dare una risposta

Inoltre, Anthropic ha dato a Claude un altro superpotere, che per ora possono usare solo gli sviluppatori in ambito API: il “think” tool.

È uno strumento di Claude che migliora le capacità di risoluzione di problemi complessi. A differenza della modalità "extended thinking" che opera prima della generazione della risposta, il "think tool" fornisce uno spazio dedicato durante l'elaborazione della risposta, permettendo a Claude di fermarsi e valutare se possiede tutte le informazioni necessarie per procedere e dare il risultato all’utente.

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Un’abilità particolarmente efficace per lunghe catene di chiamate API a strumenti, analisi accurate degli output, navigazione in ambienti con numerose policy e decisioni sequenziali dove ogni passo si basa sui precedenti. L'implementazione richiede una minima aggiunta di codice e non interferisce con gli strumenti esistenti.