Per dimostrare la facilità con la quale oggi è possibile “fare pirateria” in Italia, Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM, ha detto di avere acquistato per pochi dollari dalla Cina una chiavetta per vedere i contenuti di una nota piattaforma sportiva (immaginiamo DAZN, anche se non è stata citata) facendosela spedire direttamente presso la sede del Garante delle Comunicazioni.

Il palcoscenico di questa dichiarazione è stato il convegno “TRA TUTELE E INNOVAZIONE. L’audiovisivo nella corsa all’Intelligenza Artificiale” organizzato a Roma dall’AGCOM e moderato dal giornalista di Radio24, Enrico Pagliarini. L’intero convegno della durata di oltre 4 ore può essere visto su YouTube.

Il focus dei vari panel è stato ovviamente sull’IA, e infatti Capitanio, nel suo intervento, ha espresso preoccupazioni riguardo all'impatto dell'intelligenza artificiale sulla tutela del diritto d'autore e sulla diffusione della pirateria digitale in Italia.

Secondo Capitanio, il Paese subisce annualmente una perdita di circa 2 miliardi di euro a causa di attività illecite legate alla pirateria, spesso orchestrate da associazioni criminali.

Capitanio ha quindi sottolineato la facilità con cui è possibile accedere a contenuti protetti da copyright attraverso mezzi illegali. Innanzitutto, ha evidenziato ancora una volta come sia semplice scaricare applicazioni dagli store ufficiali che, in pochi minuti, permettono la visione gratuita e illegale di eventi sportivi o film.

A tal proposito, il commissario ha dichiarato: “Oggi fare pirateria in Italia è semplicissimo e, senza puntare il dito contro qualche soggetto specifico, è possibile andare sullo store di Google e scaricare in 30 secondi un’app che dopo 2 minuti ci consentirà di vedere una partita o un film gratuitamente violando il copyright e rubando il contenuto”.

Ha quindi condiviso la sua esperienza personale circa l’acquisto della chiavetta dalla Cina: “Due settimane fa ho comprato in 3 secondi sulla piattaforma cinese Alibaba una chiavetta per vedere una nota piattaforma di condivisione di contenuti sportivi, tra l'altro ricevendola presso la sede dell'Autorità (AGCOM, ndr), a 9,99 dollari”.

Non sappiamo se la chiavetta a cui si è riferito Capitanio sia la stessa simulazione della spedizione di un dispositivo dalla Cina per mascherare l’invio credenziali per usufruire di un servizio pirata - della quale ha parlato la settimana scorsa - o se si tratti di un dispositivo vero e proprio, come effettivamente se ne trovano in rete. In ogni caso, questa volta ha fatto anche nome e cognome della piattaforma e-commerce che ha permesso l’illecito.

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Capitanio ha descritto un ulteriore canale di diffusione illegale: quello rappresentato dalle piattaforme come TikTok, dove alcuni utenti trasmettono partite di calcio in diretta.

Tra l’altro, restando adeso al tema del convegno, il commissario ritiene che l'uso di sistemi di intelligenza artificiale potrebbe facilitare la rapida rimozione di tali contenuti illeciti, contribuendo a contrastare efficacemente la pirateria online.

Riguardo all'IA generativa, Capitanio ha evidenziato una distinzione fondamentale tra creazione e generazione. Ha affermato che l'intelligenza artificiale non crea nulla dal nulla, ma genera contenuti acquisendo e rielaborando proprietà intellettuali esistenti. Pertanto, ha detto, è essenziale riconoscere, comunicare e remunerare adeguatamente gli autori originali delle opere utilizzate dall'IA. Questo principio si applica sia al settore audiovisivo che all'attività giornalistica.

Ha perciò sottolineato l'importanza di bilanciare innovazione e tutela, riconoscendo che, sebbene l'innovazione sia già presente, è necessario rafforzare le misure di protezione per garantire un uso etico e legale delle nuove tecnologie.

In risposta a queste sfide, ha ricordato che l'AGCOM ha adottato misure innovative, come l'introduzione delle ingiunzioni dinamiche, quindi riferendosi a Piracy Shield, evidenziando come quest’ultimo sia stato esteso recentemente all'audiovisivo. In questo caso, Capitanio si riferisce solo alla delibera votata a febbraio dall’Autorità che espande l’oscuramento in 30 minuti anche per i contenuti pirata in streaming non sportivi. Nulla però è ancora materialmente attivo, in tal senso.

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