Apple ha annunciato il suo primo modem 5G, e lo ha integrato all’interno del nuovo iPhone 16e. Come va questo modem? E soprattutto come si rapporta ai modem di Qualcomm che Apple usa sugli altri prodotti di punta?
A spiegarcelo con una slide comparativa è la stessa Qualcomm, che ha dedotto queste informazioni analizzando il modem in laboratorio. Nel corso di una sessione di approfondimento all’MWC 2025 relativa nuovo modem X85 l’azienda di San Diego ci ha messo davanti ad una slide comparativa che mostra come il neonato modem di Apple non sia in grado di competere con le varianti Qualcomm di fascia intermedia.

Analizzando riga per riga la tabella si può capire cosa manca all’Apple C1 per arrivare alla pari con Qualcomm, partendo dalla banda supportata nelle frequenze sotto i 6 GHz, che sono quelle usate principalmente per la copertura 5G. Maggiore è la banda, maggiore è la capacità di trasferimento dati e la velocità e Apple C1 supporta solo 160 MHz, mentre Qualcomm offre tra 220 MHz e 400 MHz, il che significa velocità potenzialmente molto più elevate con i modem Qualcomm.

C’è poi la Downlink Carrier Aggregation, che permette di combinare più bande di frequenza per aumentare la velocità di download: Apple C1 supporta solo 3 bande aggregate (3x), mentre i modem Qualcomm supportano da 4x a 6x, migliorando significativamente la capacità di download.
Apple C1 non supporta poi la Uplink Carrier Aggregation, quindi non può aggregare più bande per l’upload a differenza dei modem Qualcomm. Non c’è neppure il MIMO (Multiple Input Multiple Output), che consente di usare più antenne per inviare dati simultaneamente o lo Switched Uplink, che consente di alternare dinamicamente tra diverse bande per migliorare le prestazioni di upload in base alle condizioni di rete.
I modem di fascia alta Qualcomm hanno inoltre alcuni ricevitori aggiuntivi per migliorare la ricezione del segnale, Apple C1 non supporta questa configurazione come non supporta il mmWave. Passando al dual SIM, presente sui iPhone 16e grazie al DSDA (Dual SIM Dual Active) i modem Qualcomm permettono di usare due SIM contemporaneamente, mantenendo entrambe le linee attive (es. due chiamate in parallelo) mentre al momento il modem Apple non riesce a tenere entrambe le linee attive.
Qualcomm si sofferma poi sulle funzioni IA: nei modem più recenti è presente un acceleratore tensor che gestisce un piccolo modello AI capace di ottimizzare la selezione della rete più stabile e veloce disponibile e di migliorare la precisione della geolocalizzazione via satellite.
Apple colmerà il gap, ma dovrà sedersi ad un tavolo con Qualcomm
La cosa non stupisce ovviamente: Apple ha fatto debuttare il suo modem sul modello entry di iPhone e ha previsto sicuramente una roadmap per creare un prodotto sempre più competitivo e completo, Qualcomm è una azienda che sviluppa modem da una vita e detiene anche una quantità enorme di brevetti per quanto riguarda i modem 4G e 5G su smartphone. Crediamo che il punto giri tutto attorno a questo: Qualcomm non voleva solo farci vedere la differenza tra i suoi modem e quelli Apple, voleva anche far capire che Apple potenzialmente può arrivare a colmare il gap con le soluzioni da lei vendute, ma quando questo avverrà “tecnicamente” sarà probabilmente necessario sedersi attorno a un tavolo e spostare la situazione sul piano politico.
Come è già successo in passato, quando Qualcomm ha richiesto alla International Trade Commission degli Stati Uniti di vietare l’importazione degli iPhone, sostenendo che questi utilizzavano brevetti Qualcomm senza autorizzazione e nello stesso istante tribunali in Cina e Germania hanno stabilito che Apple aveva violato brevetti di Qualcomm, imponendo il divieto di vendita per alcuni modelli di iPhone in quei paesi.
Nell’aprile del 2019 Apple e Qualcomm hanno raggiunto un accordo per porre fine a tutte le controversie legali in corso, e l’accordo prevedeva un pagamento una tantum da parte di Apple a Qualcomm, stimato tra 4,5 e 4,7 miliardi di dollari, e la stipula di un contratto di licenza di sei anni, con un’opzione di estensione per altri due anni. L’accordo è quasi giunto al termine.
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