Asus ha annunciato la disponibilità sul mercato italiano dei nuovi ASUS AirVision M1, occhiali che integrano dei micro display che consentono di creare l'illusione di avere davanti a sé uno o più schermi virtuali. È bene precisare che gli ASUS AirVision M1 non sono né un visore per la realtà virtuale o mista, né occhiali per la realtà aumentata. Rientrano invece in quel filone degli "schermi personali indossabili" che nell'ultimo paio di anni ha visto una vera e propria rinascita.

Gli ASUS AirVision M1 non hanno una batteria né un processore che li possano rendere dei dispositivi autonomi: sono pensati per essere collegati ad un PC o qualsiasi altro dispositivo dotato di uscita video su connessione USB-C e funzionano né più né meno come un monitor esterno. La differenza è che si indossano come degli occhiali e attraverso due micro display e apposite lenti, lo schermo appare virtualmente posizionato davanti a noi. Le "lenti" frontali degli occhiali ASUS hanno una trasparenza del 60%, il che consente di mantenere la percezione di quello che ci circonda, mentre il monitor apparirà luminoso di fronte a noi. In dotazione troviamo una placca magnetica da posizionare davanti alle lenti che elimina la trasparenza permettendo di visualizzare solo lo schermo.

I display sono costituiti da una coppia di Micro OLED da 0,49" con risoluzione 1080p. Hanno una luminanza di 1100 nit, che consente di avere immagini luminose nonostante le dispersioni delle lenti integrate. Le aste integrano anche dei piccoli speaker, per l'utilizzo senza cuffie o auricolari, mentre sull'asta sinistra troviamo un pad touch che consente con delle semplici gesture di controllare luminosità dello schermo, distanza virtuale e le modalità di funzionamento. Gli occhiali integrano anche un microfono con cancellazione del rumore ambientale per effettuare chiamate.

La funzione base degli ASUS AirVision M1 è quella di visualizzare un mega schermo davanti a noi, ma grazie al software AirVision per PC, il prodotto offre altre modalità. La caratteristica più distintiva è infatti quella di poter configurare fino a 8 monitor virtuali quando gli ASUS AirVision M1 sono collegati ad un PC: tramite l'applicativo è possibile configurare monitor virtuali di diverso rapporto d'aspetto creando un gran numero di layout possibili, con l'unico vincolo che i monitor creati devono essere uno di fianco all'altro senza aree vuote.

L'app consente anche di aggiustare la distanza interpupillare e di regolare distanza e dimensione del monitor virtuale, anche se ci sono dei limiti dati dal ridotto angolo di visione del sistema ottico: appena 38 gradi. Se lo schermo viene configurato troppo grande e vicino non sarà possibile visualizzarlo a colpo d'occhio nella sua interezza, ma dovremo girare la testa.

È possibile creare più configurazioni di monitor personalizzati e questa modalità si sposa appunto con la funzione che consente di mantenere ancorati in una posizione fissa virtuale gli schermi: girando la testa, cioè, i monitor rimangono nella stessa posizione come se fossero fisicamente davanti a noi nello spazio reale. Ciò consente di sfruttare al massimo la risoluzione dei micro display integrati negli occhiali, che altrimenti sarebbe insufficiente per gestire un così grande numero di schermi virtuali.

Abbiamo avuto l'opportunità di testare in anteprima i nuovi ASUS AirVision M1 per alcuni minuti, apprezzandone in primo luogo il comfort, dato che sono sufficientemente leggeri, 87 grammi. In dotazione troviamo naselli di due misure e una dima che consente di realizzare delle lenti correttive a seconda della propria prescrizione presso un ottico. Gli ASUS AirVision M1 non possono essere infatti indossati con degli occhiali da vista. Durante l'utilizzo ci è parso però che la parte superiore a contatto con la fronte tenda a scaldarsi piuttosto velocemente.

Il display virtuale ci è parso molto luminoso e dotato di un buon contrasto, anche senza la cover frontale per ridurre la trasparenza. Anche la definizione è piuttosto buona, sicuramente sufficiente per godersi un film, oppure per giocare ad un videogioco. La modalità multi monitor è sicuramente interessante, ma qui il limite maggiore, a nostro avviso, non è tanto quello della definizione dei display, quanto il ridotto angolo di visione: il fatto che girando la testa parte del monitor, o dei monitor in caso di configurazione multi-schermo, sparisca dalla vista fa sì che non si riesca a creare efficacemente l'illusione di avere un setup fisico davanti a noi. Inoltre non siamo del tutto convinti che sia un vantaggio avere delle lenti semi trasparenti, né per un utilizzo passivo - guardando un video - né per lavorare al computer, ma abbiamo avuto a disposizione davvero troppo poco tempo per poter dare un giudizio definitivo.

Al momento l'app AirVision è disponibile unicamente per PC Windows. Collegando gli ASUS AirVision M1 ad uno smartphone (noi li abbiamo testati con un iPhone), l'unica modalità a disposizione è quella a singolo schermo, ma c'è da dire che il funzionamento è davvero plug&play e gli occhiali risultano un'ottima soluzione ad esempio per riprodurre video dal proprio smartphone quando ci si trova in viaggio per guardare contenuti su uno schermo più grande, anche se il fatto che la vista periferica rimane esposta al mondo esterna, non permette di isolarsi completamente, cosa che per alcuni potrebbe essere anche un vantaggio.

Gli ASUS AirVision M1 sono già disponibili ad un prezzo suggerito al pubblico di 699 euro.

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