Il 30 luglio dello scorso anno è stata approvata la direttiva Ue che introduce il diritto alla riparazione dei prodotti. Gli Stati membri avranno due anni di tempo (fino al 31 luglio 2026) per recepirla nella propria legislazione, direttiva che include norme come l'estensione di un anno del periodo di garanzia legale per i prodotti riparati, l'accesso per riparatori e utenti finali a tutti i pezzi di ricambio, informazioni, strumenti e ricambi ad "un costo ragionevole”.

L’obiettivo è facilitare la riparazione piuttosto che acquistare un prodotto nuovo, e sappiamo tutti che oggi lo scoglio più grande non è tanto la riparazione quanto il costo della riparazione che spesso è più alto di quanto si spenderebbe comprando il prodotto nuovo in negozio.

La stessa deadline c’è per i produttori, che dovrebbero rendere disponibile sul sito i manuali di riparazione dei prodotti e spiegare alle persone come ripararli e dove reperire i ricambi, ma soprattutto dovrebbero far capire ad una persona quanto costa effettivamente una riparazione, sia presso un centro di assistenza autorizzato sia in totale autonomia per chi ne ha le capacità.

Tolto Dyson, che ha sempre venduto per i suoi prodotti sul sito ogni singolo pezzo di ricambio anche prima della direttiva, l’esempio più virtuoso di recepimento, in anticipo sui tempi, è quello di Apple.

Apple ha lavorato sui due fronti, da una parte ottimizzando tutto il processo di riparazione assistita, aprendo anche ai riparatori non ufficiali e permettendo anche l’uso di parti usate sui prodotti e di ricambi non ufficiali, dall’altra aprendo un negozio online dal quale tutti possono non solo acquistare i ricambi ma anche rendersi conto di quanto costi effettivamente una riparazione.

La settimana scorsa il Mac Mini e i nuovi prodotti annunciati alla fine dello scorso anno sono stati inseriti tra i prodotti riparabili, pertanto si possono acquistare dal negozio i pezzi di ricambio e si possono anche scaricare i manuali completi per riparare un eventuale guasto in autonomia.

Una foto dal manuale di riparazione

Essendo il Mac Mini un computer decisamente piccolo, abbiamo pensato di fare una prova, ovvero provare a vedere quanto costerebbe assemblare il computer comprando tutti i pezzi di ricambio ufficiali per capire se il costo applicato da Apple ai ricambi possa essere considerato “congruo”. La direttiva europea infatti dice chiaramente che “I produttori dovranno fornire pezzi di ricambio e strumenti ad un prezzo ragionevole e non potranno ricorrere a clausole contrattuali, tecniche hardware o software che ostacolino le riparazioni.”

I pezzi che lo compongono: sono 20 in tutto

La versione del Mac Mini della quale abbiamo simulato l’assemblaggio è quella che abbiamo provato, quindi Apple M4 con CPU 10‑core, GPU 10‑core, Neural Engine 16‑core, 24GB di memoria unificata e unità SSD da 512GB. Un computer che di listino, sul sito Apple, viene 1.189 euro.

Ecco la tabella con l’elenco dei pezzi di ricambio che, se assemblati, permettono di avere esattamente lo stesso computer.

Nome della parte Codice Prezzo Rimborso
Coperchio inferiore (Mac mini 2024 con M4) 923-10943 38,42 €  
Tasto di accensione 923-12072 10,98 €  
Piastra dell'antenna 923-11056 28,57 €  
Antenne Wi-Fi 923-11057 27,97 €  
Copertura della batteria 923-11928 8,54 €  
Scheda audio e indicatore luminoso di stato 923-10947 14,64 €  
Porte USB-C anteriori 923-10946 10,98 €  
Cavo flessibile della scheda del connettore dell'antenna 923-11079 10,98 €  
Ventola 923-10945 38,42 €  
Altoparlante 923-10944 28,57 €  
Modulo SSD (Mac mini 2024 con M4, 512 GB) 661-43669 442,25 € 49,25 €
Scheda logica (CPU 10 core, GPU 10 core, 24 GB, 1 G) 661-43634 639,23 € 295,48 €
Alimentatore 661-43677 97,51 € 9,86 €
Scocca 923-10941 117,21 €  
Scheda del tasto di accensione 923-11076 10,98 €  
Scheda del connettore dell'antenna 923-11929 117,21 €  
Copertura della scheda del connettore dell'antenna 923-10950 6,10 €  
Copertura del connettore delle porte USB-C anteriori 923-10948 6,10 €  
Copertura della scheda audio e del connettore dell'indicatore luminoso di stato 923-10949 6,10 €  
Cavo di alimentazione 923-11979 8,05 €  
    1668,81 € 354,59 €

Il costo totale dei ricambi è di 1668 euro, ma Apple adotta una politica di riciclo che restituisce parte della spesa per alcuni componenti se vengono inviati i pezzi guasti. Togliendo i 350 euro circa che vengono resi per alimentatore, SSD e motherboard, il Mac Mini realizzato con i ricambi viene a costare 1.300 euro con cavo di alimentazione incluso.

Sono 110 euro in più rispetto al costo del prodotto in negozio, e questo aumento è dovuto al fatto che molti ricambi piccoli hanno un prezzo standard fissato a 6.10 euro per le coperture e a 10.98 euro per cavi flessibili, connettori USB, coperture e tasti.

Il risultato è interessante perché ci fa vedere che la somma del costo dei ricambi è praticamente uguale al costo del nuovo: rispetto ad altri settori dove i prezzi dei ricambi sono spropositati rispetto al nuovo, vedi le auto, Apple con il suo Self Repair Store ha fatto un prezzo che sembra decisamente mirato. Impedisce ovviamente di costruirsi un prodotto usando i ricambi pagandolo meno del nuovo, ma al tempo stesso rende conveniente la riparazione.

Questa potrebbe essere una buona traccia per capire cosa si intende con prezzo dei ricambi “congruo”: la somma del costo dei ricambi deve essere, con una leggera tolleranza simile al costo del prodotto stesso.

Il nostro esperimento è ovviamente un caso limite, anche perché solitamente una persona ha bisogno di uno o due ricambi per una riparazione, ma fa capire che se tutti applicassero la normativa europea nel modo in cui viene applicata da Apple, e dovranno farlo, riparare prodotti elettronici anche in modalità fai da te può risultare davvero conveniente.

Ad oggi sono pochissimi i brand che hanno adottato una strategia simile: oltre ad Apple è giusto ricordare anche Samsung, che ha aperto una piattaforma per il Self Repair simile a quella di Apple dove vende quasi tutte le parti necessarie per riparare telefoni, tablet e computer ad un prezzo anche in questo caso congruo al costo del prodotto completo. Con la differenza che Samsung, al momento, non permette di chiedere ricambi per la parte “logica” ma solo per schermi, batterie e scocche. Ma è già qualcosa, due gocce in un mare vastissimo.