SAES Getters, un’azienda italiana con sede a Lainate e con un’esperienza nello sviluppo di materiali avanzati, ha presentato Emeth, un drone che farà la felicità soprattutto di chi ha visto precipitare rovinosamente il proprio velivolo e conosce il dolore (anche economico) che si prova. Perché Emeth è un drone dotato di airbag, di un tipo particolare.
Emeth ha infatti airbag riutilizzabile basato su leghe a memoria di forma (SMA, Shape Memory Alloy), il Nitinol. Un sistema di sicurezza che ovviamente è stato progettato per minimizzare i danni causati da impatti o collisioni (anche ammaraggi), proteggendo sia il drone che l’ambiente circostante.
A differenza degli airbag tradizionali monouso, il dispositivo di Emeth può quindi essere riutilizzato, è più leggero e si attiva in meno di 40 millisecondi grazie alla tecnologia SMA, che sostituisce i sistemi pirotecnici convenzionali. Un sistema coperto da diversi brevetti di SAES in Europa, USA, Giappone e Cina.
Nel progetto, l’innovazione non si limita alla tecnologia dell'airbag. Il telaio di Emeth utilizza leghe ultraleggere di alluminio-magnesio lavorate tramite fusione a letto di polvere laser (L-PBF), una tecnica di produzione additiva che garantisce la resistenza della fibra di carbonio a una frazione del peso.
Emeth integra anche un sistema di controllo avanzato, che monitora in tempo reale le condizioni di volo attraverso sensori che migliorano stabilità e precisione.
Sul fronte delle riprese aeree, il drone impiega un sistema di stabilizzazione miniaturizzato, anch’esso basato sul Nitinol, per ottenere filmati fluidi e di qualità professionale.
Per il momento, Emeth è un progetto della Design House di SAES, e non sappiamo ancora se l’azienda di Lainate preveda di renderlo un prodotto commerciale, o desideri implementare le tecnologie che lo accompagnano in velivoli di terzi attraverso un contratto di licenza.
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