Ha aperto i battenti ieri a Milano, in zona Bicocca, il primo “supermercato del futuro”. Lo ha definito così Coop Lombardia, che ha saputo trasporre alcuni concetti sviluppato da Carlo Ratti per Expo in un negozio reale dove i clienti potranno sperimentare e provare nuovi modi di fare la spesa. Novecento metri quadrati, seimila referenze e un assortimento improntato al fresco e al take away, per venire incontro alle necessità di un quartiere popolato soprattutto dagli studenti della vicina università.
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Cosa cambia rispetto ad un normale supermercato? Passeggiando tra le corsie il cliente si troverà di fronte ad enormi monitor a specchio: eleganti, forse poco leggibili, ma davvero utili: Coop li chiama “vele digitali” e mostrano ai clienti informazioni aggiuntive sul prodotto, tra cui l’origine, i valori nutrizionali, l’eventuale presenza di ingredienti allergizzanti, le istruzioni per lo smaltimento, i prodotti correlati e le promozioni in corso.
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Il sistema è stato realizzato interamente con tecnologia Microsoft: i sensori Kinect, fino ad oggi usati per i giochi, trovano qui applicazione in una soluzione business, riconoscono i gesti dei clienti e identificano il prodotto che stanno per scegliere, arricchendo così l’esperienza di acquisto.
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Un monitor informativo aggiuntivo, che si somma al comunque presente cartellino del prezzo. Quest’ultimo, moda ormai diffusa in molti supermercati, è di tipo e-Ink addirittura multicolore: i prezzi possono essere cambiati dinamicamente e soprattutto sono chiari e leggibili.
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Coop ha anche inserito una serie di scaffali verticali inseriti tra gli scaffali tradizionali: monitor touch con scanner di codice a barre aiutano il cliente a orientarsi nella scelta di un prodotto, mostrano una etichetta aumentata e facilitando la ricerca di un prodotto preciso.
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Una soluzione questa utile in un periodo dove il controllo degli allergeni è fondamentali: si possono creare filtri per evidenziare al volo prodotti privi di glutine o di lattosio, senza dover necessariamente esaminare etichetta per etichetta.
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I monitor sono in totale 54, i totem virtuali 46, per un totale di 100 monitor interattivi. Solo i clienti ora potranno dire se quello fatto da Coop è utile per fare la spesa o inutile, sicuramente è d’impatto. Il bello della soluzione pensata da Coop e implementata da Microsoft e Accenture è l’appoggio ad Azure come sistema cloud: la piattaforma creata per questo primo punto vendita è scalabile senza altri costi di sviluppo, perché tutto il database dei prodotti è nella nuvola. Una possibilità questa che permetterà a Coop di aprire altri punti vendita simili, magari piccoli negozi più snelli e veloci simili a quelli che Amazon ha appena pensato negli Stati Uniti.
Il colosso dell’e-commerce si sta ritagliando un suo spazio anche nel segmento alimentari, e probabilmente in Coop hanno capito che la tecnologia si combatte solo con la tecnologia.
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