Se in futuro sarà possibile conoscere, prima di acquistarlo, il grado di tenerezza di un filetto o di un pezzo di scamone lo si deve ad un nuovo tipo di scanner che è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori finlandesi. Un prodotto complesso, basato su tre diversi sensori in grado di misurare non solo la tenerezza delle fibre ma anche la contaminazione batterica e l’eventuale presenza di elementi estranei, probabile residuo della macellazione.
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Al giorno d’oggi nel mondo esistono Paesi dove il grado di tenerezza viene indicato sull’etichetta della carne al supermercato, ma l’indice viene ipotizzato basandosi su dati come razza, frollatura, allevamento e ovviamente taglio. Il nuovo metodo messo a punto dalla Sintef non lascia spazio a dubbi: uno scanner a raggi X a bassa potenza analizza i legami molecolari, la densità delle fibre e altri dati utili a etichettare la carne secondo diversi livelli di tenerezza.
Lo scanner non è ovviamente un prodotto consumer, ma dev’essere utilizzato da chi confeziona la carne per la vendita quindi macelli o supermercati: secondo uno dei ricercatori la sua precisione è tale da essere in grado di segnalare, partendo da un grosso taglio di carne, quali sono le zone più tenere e quali invece quelle più dure.
Il primo “prototipo” è già in funzione: analizza oltre alla tenerezza anche la presenza di eventuali residui plastici.
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