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Tripepi (Enel X Way): "Ok a nuovi punti di ricarica, ma devono essere anche sostenibili economicamente"

Tripepi (Enel X Way): "Ok a nuovi punti di ricarica, ma devono essere anche sostenibili economicamente"

L'amministratore delegato di Enel X Way, intervenuto a un panel al Senato sulla mobilità intelligente, ha sostenuto che i nuovi punti di ricarica devono portare valore anche a chi investe

Le nuove infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici devono portare "valore per il cittadino ma anche per chi investe". A parlare è stato Simone Tripepi, amministratore delegato di Enel X Way, durante il "Smart mobility e innovazione urbana. Verso una nuova visione della città", realizzato in collaborazione con BLB Studio Legale e su iniziativa del senatore Gianni Berrino, che si è tenuto al Senato.

Alla base delle parole di Tripepi c'è l'idea che la rete elettrica è diversa da quella endotermica, basata sui tanti benzinai.

"Oggi ci sono più di 64 mila punti di ricarica sul territorio, a fronte di meno di 300 mila veicoli elettrici", ha detto Tripepi. "Non considero le ibride plug in perché hanno delle alternative. Si può sicuramente sviluppare ulteriormente, ma siamo un Paese fra i primi posti nel rapporto fra punti di ricarica e veicoli elettrici". 

Tripepi fa riferimento al più recente rapporto di Motus-E, secondo cui l'Italia è davanti a Paesi come Francia, Germania, Regno Unito e persino Norvegia se si considera il numero di punti di ricarica ogni 100 auto elettriche circolanti. È al secondo posto se si considerano le installazioni in corrente continua.

Tripepi quindi sostiene, fra le righe ma neanche tanto, che non è pensabile che la rete di ricarica dei veicoli elettrici possa mai avere la stessa estensione di quella per le auto endotermiche: situazioni differenti con costi differenti. Perché se il punto di ricarica non è sostenibile, allora non ha senso di esistere.

Considerando anche le wallbox installate dai privati per ricaricare i veicoli elettrici a casa, "lo stato di salute dell'infrastruttura pubblica e privata è buono", ha proseguito Tripepi. "Sta molto meglio della domanda. L'Italia sta vivendo un momento di maturità importante dell'infrastruttura. Ogni nuovo punto di ricarica deve avere un senso di esistere dal punto di vita economico. Deve avere valore per il cittadino e anche per chi investe. Abbiamo talmente tante infrastrutture che ogni nuova infrastruttura deve avere una sua sostenibilità per tutto l'ecosistema attorno alla mobilità elettrica".

Rete di ricarica

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